A breve il nuovo Piano Ospedaliero regionale. La Cisl Fp di Caserta avvisa De Luca: “La nostra provincia sempre penalizzata in risorse economiche, mancano all’appello almeno 1000 posti letto”.
Nel corso di un attivo unitario dei quadri e delegati sindacali del Comparto Sanità, tenutosi a Napoli nei giorni scorsi, è stato così possibile ma soprattutto indispensabile evidenziare nel dettaglio le carenze relative alla sanità di Terra di Lavoro.
Innanzitutto mancano all’appello almeno 1000 posti letto, compresi tra i 500 del policlinico e altri 500 sottratti dalla rete regionale. È necessario potenziare le strutture ospedalieri esistenti, Teano, Capua e San Felice a Cancello, attualmente riconvertiti a metà, e lasciati quasi in abbandono. Devono rientrare nella rete dell’emergenza urgenza (attivazione eventuale anche di Pronto Soccorso) al fine di recuperare posti letto per acuti, essenziali per questa provincia e per i loro territori di riferimento in perenne carenza.
Inutile programmare la costruzione di altri ospedali, quelli esistenti già possono rispondere a questa esigenza, sosto stati ristrutturati di recente con l’impiego di enormi risorse economiche. Va ricordato, inoltre, che queste strutture possiedono tutti i requisiti strutturali e tecnologici per affrontare l’emergenza/urgenza. È anche importante rafforzare la risposta assistenziale dei presidi di Maddaloni e Marcianise, delineandone un diverso futuro e potenziando le loro funzioni in un’ottica di piena autonomia gestionale. Inoltre, sarebbe opportuno ricollocare all’interno delle strutture ASL, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, attualmente situato in fitto presso l’Azienda Ospedaliera. Quest’ultima azienda, deve ritrovare la sua funzione di fulcro e di alta specializzazione. È un’ importante riferimento provinciale per l’emergenza urgenza e non va assolutamente ridimensionata in termini di posti letto e di professionalità. Stesso discorso va fatto per l’Ospedale di Aversa, presidio di frontiera provinciale, essenziale rifermento di un popoloso territorio a cavallo tra le province di Napoli e Caserta.
Altro capitolo spinoso è il mancato decollo dell’integrazione tra ospedali e cure territoriali e domiciliari, integrazione oggi ancora al palo, senza un vero disegno organico e sinergico con l’Azienda Ospedaliera Sant’ Anna e San Sebastiano in primis e i diversi presidi territoriali. Manca una vera presa in carico del paziente con le sue problematiche e bisogni. Le cure primarie che svolgono un importante ruolo in questo settore, devono riorganizzarsi e integrarsi con i distretti sanitari e i servizi del sociosanitario, favorendo un’erogazione di un’assistenza continua nel tempo, di qualità e soprattutto di prossimità.
“Il nuovo Piano Ospedaliero - precisa il Segretario Generale Nicola Cristiani -deve implementare e attivare concretamente le diverse “reti” a partire da quella dell’Ictus, dell’emergenza/urgenza, quella cardiologica, ma soprattutto quella oncologica. Quest’ultima di primaria importanza per il nostro martoriato territorio, alle prese con la piaga dei roghi tossici e delle discariche illegali di rifiuti. Nella rete oncologica vanno principalmente potenziati gli operatori e le strutture impegnati nell’area della prevenzione, della diagnosi e della cura di migliaia di cittadini affetti da patologie tumorali. Su quest’ultimo punto siamo ancora oggi impegnati, insieme a CGIL e UIL, in una forte vertenza con le istituzioni provinciali e regionali, per chiedere maggiore attenzione, fondi, strutture e personale per fronteggiare il drammatico impatto delle conseguenze sulla salute derivanti dalla combustione illegale dei rifiuti”.
La Cisl Fp di Caserta si augura che le osservazioni e le idee prospettate da troppo tempo, siano ritenute importanti dal governo regionale e fatte proprie nel nuovo Piano Ospedaliero e in tutti gli atti ad esso collegati. “Nel frattempo, continueremo con fermezza la vertenza Terra dei Fuochi, fin quando non si avranno tangibili risultati di un miglioramento della qualità di vita e della salute delle persone”.
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