La Cisl Fp di Caserta denuncia una carenza sempre più importante all’interno delle strutture sanitarie del territorio. In molti ospedali, anche e soprattutto a causa del blocco del turn over, le aziende sanitarie casertane patiscono una cronica carenza di personale e sono costrette a sacrificare i propri operatori in turni di servizio stressanti e dequalificanti.Manca innanzitutto il personale di supporto, parliamo degli Operatori Socio sanitari, spesso quindi gli infermieri sono quasi obbligati ad un vero e proprio demansionamento, proprio perché le figure necessarie ad altre mansioni, gli Oss, sono per l’appunto ridotti all’osso e scusate il gioco di parole.
Il personale infermieristico è così chiamato a dare competenze professionali sempre più di qualità (ricordiamo che si tratta di personale laureato), e al contempo è costretto ad operare anche in qualità di ausiliario, un fatto che non rileviamo assolutamente per mortificare il ruolo degli ausiliari, ma solo ed esclusivamente affinchè si arrivi ad un corretto distinguo di ruoli e funzioni.
Da questa considerazione, è ancor più chiaro il bisogno di un piano occupazionale triennale, com’è evidente, vi è l’assoluta necessità di indire concorsi sul territorio, concorsi pubblici.
“Non si riesce ancora capire come mai non vengano indetti bandi – commenta Nicola Cristiani, Segretario Generale Cisl Fp – ed è un fatto che incide fortemente sulle famiglie, costrette a mandare i propri figli a lavorare nelle regioni del centro-nord, a causa dei ritardi delle nostre istituzioni.
Tutto ciò però, avviene proprio ora che il Ministero della Salute sta riconoscendo con un disegno di legge la riforma degli organi e dei collegi delle professioni. Ricordiamo che dal 2009, il sistema sanitario nazionale ha registrato la riduzione di oltre 22.000 professionalità, delle quali oltre 17.000 sanitarie e personale di assistenza non sostituiti”.
Per questa ragione insieme agli Ordini, Collegi e Associazioni delle professioni sanitarie la Cisl Fp lancia un manifesto di proposte dal titolo: “La crescita delle competenze per la qualità del lavoro in sanità” con il quale avviare un percorso di mobilitazione a tutti i livelli in tutti i territori, tra i lavoratori e i cittadini che sarà presentato il prossimo 28 giugno a Roma.
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