Vertenza Asl Caserta – In 10 anni persi oltre 2000 dipendenti. Confermata la giornata di sit in del 21 aprile.
Per la prima volta dopo molti anni riuniti i sindacati di tutte le categorie per un'unica protesta.
Come annunciato, mercoledì 5 aprile si è tenuta la prevista assemblea generale di tutto il Personale Medico Dirigenti S.T.P.A. e di comparto. Presenti Nicola Cristiani Segretario Generale Cisl Fp che ha presieduto l'incontro, Raffaele Citarella per la Cgil Fp, Paola Diana, Uil Flp e Salvatore Stabile per la Fials.
Presenti inoltre i rappresentanti di tutte le sigle, CISL MEDICI, CGIL MEDICI, ANAAO, SAVES, FVM, COORDINAMENTO PRECARI, FESPA, SIVEMP REGIONALE, A.R.RO.I. (Sindacato Medici di anestesia e rianimazione), CIMO. E i medici: Filippo Topo, Simone Viscardi, Pasquale Campanile, Antonello Puorto, Michele Tortorelli, Vincenzo De Rosa, Dario Puorto, Rino Zullo.
I punti cardine della vertenza:
- Disattese relazioni sindacali
- Mancata discussione dell'Atto aziendale
- Estrema carenza delle dotazioni organiche
- Necessità del Piano occupazionale triennale
- Urgenza del processo di stabilizzazione dei precari
- Nelle more anche la richiesta dell'incontro sia al Prefetto di Caserta che alla V Commissione regionale presso cui si è in attesa di un'audizione.
Tra le numerose emergenze quella relativa alla perdita di personale, 6685 nel 2007, scesi a 4.688 nel 2017. Nel giro di 10 anni l'Asl casertana ha subito una perdita di forza lavoro pari a 2100 unità, nessun'altra azienda sanitaria nonostante il disavanzo versa in queste condizioni.
Univoca anche la protesta dei medici, primari compresi: “Siamo al collasso, non solo noi medici, ma anche il personale tecnico e amministrativo, si lavora in un sistema non tracciabile, in una continua condizione di caos e confusione, ove è praticamente visibile l'assenza di qualunque organizzazione operativa”.
Molti dei sindacati Medici inoltre hanno dichiarato l'illegittimità dell'atto aziendale, e cosa ancor più grave il mancato raggiungimento degli obiettivi dei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Nell'ultimo quinquennio l'ASl ha purtroppo operato continui tagli al personale senza ovviamente considerare che i costi sono rimasti inalterati, mentre la produttività e le prestazioni sono calate producendo un gravissimo aumento della migrazione sanitaria presso altre province e regioni.
“Facciamo appello al Prefetto – dichiara Nicola Cristiani a nome di tutti le sigle sindacali presenti – e alla Giunta Regionale affinche in brevissimo tempo ci si attivi per soluzioni immediate assolutamente non più procrastinabili.
Dagli interventi di tutti i rappresentanti del personale qui presenti all'assemblea il riconoscimento dell'assoluta assenza di relazioni sindacali da parte della Direzione nonostante le continue e numerose richieste pervenute. Paradossalmente l'atteggiamento della Direzione ha consentito pr la prima volta dopo molti anni il riavvicinamento e la corporazione di tutti i sindacati presenti in azienda”.
Confermata dunque all'unanimità la giornata di protesta e sit in prevista per il giorno 21 aprile
Nessun commento:
Posta un commento