Il nostro Sindacato

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giovedì 1 ottobre 2015

Riunione dell’Osservatorio regionale sul riordino delle funzioni e degli enti di vasta area. I criteri occupazionali sono stati salvaguardati.

COMUNICATO STAMPA

E’ stato firmato dal Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione il decreto contenente i criteri in base ai quali dovranno avvenire i processi di mobilità del personale provinciale correlati al riordino delle funzioni non fondamentali delle province.

Il decreto punta essenzialmente a dettagliare una rigida procedura alla quale le Amministrazioni devono attenersi per giungere all’incrocio tra domanda e offerta di personale, attraverso il portale mobilità.gov e non fa leva invece sulla tutela e sulla valorizzazione delle competenze e conoscenze del personale, vero ed unico patrimonio della PA.

Ieri mattina intanto si è tenuta la riunione presso la Regione Campania dell'Osservatorio Regionale  per il Riordino delle funzioni degli enti di area vasta e dell'area metropolitana. Presenti i Presidenti delle quattro province e della città metropolitana.
Nel corso della riunione è stata illustrata e consegnata la bozza del disegno di legge che sarà approvato entro il mese di ottobre così come previsto dalla legislazione di riferimento.
Carmine Lettieri, responsabile regionale per il Dipartimento Enti Locali, presente al tavolo tecnico ha comunicato che si è giunti all'accordo che tutte le funzioni non fondamentali delle Province ed il relativo personale, ad eccezione della Polizia Provinciale e dei Centri per l'Impiego che seguono un percorso a parte, saranno assorbiti dalla Regione e  che, successivamente, potrà di nuovo delegarli alle stesse Province.

“Siamo soddisfatti – specifica Nicola Cristiani - Il testo di legge recepisce ampiamente le nostre osservazioni prodotte nel corso degli incontri precedenti.  E soprattutto abbiamo la certezza che i criteri occupazionali saranno salvaguardati. La Cisl Funzione Pubblica a tutti i livelli, nazionale, regionale e provinciale, accompagnerà ovviamente i lavoratori nei vari passaggi, garantendone il mantenimento dei ruoli e soprattutto del totale riassorbimento di tutto il personale attualmente allocato  in tutte le funzioni non fondamentali”.

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