LA CISL FP INVITA IL GOVERNATORE DE LUCA AD INTERVENIRE E PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE DEI DIPENDENTI.
Una situazione quella del Centro riabilitativo di Villa dei Cedri che rasenta la drammaticità, la chiusura del presidio paventata per fine luglio 2017 causa esaurimento del budget.
Circa 100 dipendenti, di cui 80% con contratto a tempo indeterminato, oltre 450 pazienti in carico con le relative famiglie ed un fabbisogno territoriale enorme considerata la richiesta pressante di trattamenti: disabilità motorie e neuromotorie, soprattutto bambini e neonati con paralisi cerebrale Infantile, sclerosi multipla, SLA, ictus.
L’amministrazione di Villa dei Cedri ha chiamato in causa la Funzione Pubblica con una urgenza assolutamente legittima.
“E’ stata inviata alla direzione generale dell’Asl Caserta - cita la nota giunta in segreteria - una comunicazione con cui è stata chiesta l’implementazione del tetto di spesa 2017 ma senza alcun esito. Stando così le cose purtroppo, il Centro a luglio dovrà chiudere con un taglio considerevole del personale. Ma la cosa più grave è che i pazienti resteranno senza assistenza”.
Il paradosso di questa assurda situazione è che con delibera 190/2016, l’As Caserta, definendo i tetti di spesa 2016/2017 assegnava alla struttura un budget complessivo di euro 3.184.566,87. In seguito, nell’esercizio 2016, l’Asl riconosceva a Villa dei Cedri un fatturato complessivo di euro 2.572.113,64 tuttavia, con una successiva delibera 490/2017, del 12.04.2017, l’Asl Caserta, nel ridefinire i tetti di spesa riassegnava al Centro la somma complessiva di euro 1.553.424,74, ossia un tetto di spesa praticamente dimezzato.
Tale dimezzamento intervenuto dopo oltre tre mesi di attività pianificata in base al budget dell’anno precedente, provocherà com’è ovvio, già nel prossimo mese di luglio 2017 l’inevitabile esaurimento delle risorse assegnate. Nel prossimo mese di luglio 2017, pertanto, Villa dei Cedri sarà costretta a sospendere le attività riabilitative, a riaffidare i propri pazienti all’Asl Caserta e a disporre il licenziamento di circa metà del proprio personale data l’impossibilità di sostenere i costi esorbitanti.
“Paradossalmente - precisa Antonio Cerino, segretario aziendale -quest'anno Villa dei Cedri ha festeggiato i 30 anni di attività. Un'attività sul territorio che compensa una mancanza cronica della presenza del settore pubblico della riabitazione. Villa dei Cedri grazie ai suoi operatori ha permesso una continuità terapeutica di qualità a tante famiglie e tanti pazienti che hanno trovato in questa struttura ed in questi operatori un sostegno ed una presenza costante”
La Cisl Fp proclama dunque lo stato di agitazione tutti i lavoratori dipendenti e la mobilitazione fin quando non si giunga ad un intervento risolutivo e scongiurante la chiusura, da parte delle istituzioni di competenza.
“Non è possibile che in un momento difficile come questo si possano chiudere i centri riabilitativi – spiega Nicola Cristiani, Segretario Provinciale - l’Asl e la Regione Campania devono attivarsi quanto prima affinchè scongiuri lo stop delle prestazioni. Impensabile che i pazienti che sono già in cura sospendano le terapie da un momento all’altro.
“Non è possibile che in un momento difficile come questo si possano chiudere i centri riabilitativi – spiega Nicola Cristiani, Segretario Provinciale - l’Asl e la Regione Campania devono attivarsi quanto prima affinchè scongiuri lo stop delle prestazioni. Impensabile che i pazienti che sono già in cura sospendano le terapie da un momento all’altro.
Chiediamo al Governatore De Luca e al Direttore Generale dell’Asl Caserta provvedimenti immediati e concreti a che si eviti questa chiusura, il tutto inoltre con il timore che non sia l’unico centro a vivere questa difficoltà, sappiamo già infatti a cosa andremmo incontro come al solito nel mese di settembre 2017. Eppure nella pianificazione regionale le strutture riabilitative sono essenziali, tale drastica riduzione del budget si rivela del tutto illogica e lontana rispetto a quelli che dovrebbero essere i suoi primi paramenti di riferimento, ossia le esigenze minime di assistenza esistenti sul territorio, così come previste dai LEA”.
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